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Design e sostenibilià si incontrano a Berlino: in ambasciata 100 designer e creativi italiani e tedeschi a confronto
BERLINO\ aise\ - Oltre 100 designer e creativi italiani e tedeschi si sono riuniti nell'Ambasciata d’Italia a Berlino, che ha ospitato - durante la giornata di apertura della Settimana Europea per lo Sviluppo Sostenibile – una conferenza internazionale su design e sostenibilità.
La conferenza è stata accompagnata da una mostra di oggetti di design sostenibile italiano: curatrice dell'iniziativa per l'Ambasciata d'Italia a Berlino, Luisa Bocchietto, architetto e designer italiano, attualmente presidente del WDO - World Design Organization, una comunità professionale di oltre 140 organizzazioni provenienti da 40 nazioni che si impegna a sostenere la promozione degli obiettivi dello sviluppo sostenibile in tutta la comunità del design. Anche il designer tedesco Mark Braun - uno dei relatori della Conferenza - ha esposto alcuni dei suoi progetti, come l’orologio da polso "Metro" per NOMOS Glashütte e il suo nuovo progetto "Planetarium" per KPM Berlin.
La collaborazione tra designer italiani e tedeschi è a livelli da record, tanto più dopo il Salone del Mobile 2019 di Milano, che ha registrato un numero di visitatori tedeschi senza precedenti.
"Italia e Germania rappresentano complessivamente oltre un terzo dei designer europei: se agiamo insieme, possiamo diventare il motore della rinascita di un’economia responsabile", ha sottolineato Luigi Mattiolo, ambasciatore d’Italia in Germania.
"Dal punto di vista del potere sociale e della responsabilità per un'azione sostenibile, le menti creative e i designer possono essere pionieri e modelli per tutti noi", ha dichiarato Irmgard Maria Fellner, vice direttore generale per la Cultura e la Comunicazione del Ministero degli Affari Esteri.
Come può il design innovativo promuovere un uso sostenibile delle risorse, un consumo responsabile e una crescita inclusiva? L'esplorazione di nuovi materiali nel design di prodotto può contribuire a guidare l'economia circolare verso una produzione ad alto valore aggiunto? I prodotti fabbricati possono evitare il rischio di anonimizzazione concentrandosi sulla loro intrinseca sostenibilità del ciclo di vita o sulle qualità del patrimonio culturale? Queste sono state alcune delle domande poste nella tavola rotonda moderata da Luisa Bocchietto e da Angelika Müller, direttore editoriale di H.O.M.E. Magazine, la rivista di design più letta nell'area germanofona.
Alla tavola rotonda hanno partecipato cinque personalità del mondo accademico e delle aziende italiane di design: Mario Cucinella, fondatore di Mario Cucinella Architetti e di SOS - School of Sustainability (accademia post-laurea multidisciplinare a Bologna) e curatore del Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2018; Denis Santachiara, designer e fondatore di Cyrcus (una piattaforma di interazione digitale che riduce la catena produttiva e distributiva dal design al consumo attraverso lo stampaggio 3D); Cesare Castelli, fondatore di Milano Makers (comunità di makers indipendenti, focalizzata sull'autoproduzione e l'inclusione, che riunisce centinaia di creativi durante la Milano Design Week); Monica Pedrali, amministratore delegato e direttore marketing di Pedrali (vincitrice attraverso "Frida" del prestigioso Compasso d'Oro ADI Award); e Franco Caimi, amministratore delegato di Caimi Brevetti e membro dell'ADI Giurì del Design.
La conferenza è stata un’occasione di dibattito sui temi della sostenibilità, considerata non solo dal punto di vista del design del prodotto, effettuato prestando particolare attenzione ai criteri della sostenibilità ambientale, ma anche dal punto di vista dell'ottimizzazione dei processi produttivi e dell'esplorazione di nuovi metodi di produzione, distribuzione e collaborazione tra i vari operatori del settore (stampa 3D, autoproduzione).
I prodotti presentati nella mostra sono serviti ad illustrare, con esempi concreti, i diversi approcci alla sostenibilità nel campo del design italiano. Sono stati esposti prodotti di design industriale di grande riconoscimento e successo, come la sedia "Frida" di Odo Fioravanti per Pedrali e la lampada "Sampei" di Enzo Calabrese e Davide Groppi per Davide Groppi, che utilizzano componenti volti a limitare l'impatto ambientale, entrambi vincitori del prestigioso Compasso d'Oro ADI Award, il massimo riconoscimento dell'Associazione Italiana dei Designer. Sono stati esposti anche prodotti più recenti, come la lampada "Illan" di Zsuzsanna Horvath per Luceplan e la lampada "Gople" di Big-Group per Artemide, progettati in linea con la sostenibilità globale, e prodotti che mirano a risolvere i problemi legati al benessere ambientale come i pannelli "Botanica" di Mario Trimarchi per Caimi Brevetti o "Climacustic" di Christian Tomadini per Fantoni.
Al di là di questi prodotti, sono state presentate le esperienze di tre progetti innovativi, che hanno fatto della sostenibilità la premessa della propria esistenza e del proprio percorso: Cyrcus, una piattaforma di interazione digitale, ideata dal designer Denis Santachiara, che riduce la catena produttiva e distributiva dalla progettazione al consumo attraverso lo stampaggio 3D; Regenesi, una realtà produttiva e commerciale creata dall'imprenditrice Maria Silvia Pazzi, che utilizza la filosofia del recupero e del riciclo dei diversi materiali; e Milano Makers, associazione presieduta da Cesare Castelli, che esplora e promuove le opportunità di autoproduzione. Queste tre esperienze alternative nel processo di ideazione dei designer sono caratterizzate dalla convinta adesione dei propri fondatori ai principi dello sviluppo e della produzione sostenibile.
"Il design è ed è sempre stato, fin dalla sua nascita dopo la terza rivoluzione industriale, un anello di congiunzione tra società e tecnologia", ha osservato l’ambasciatore Luigi Mattiolo. "Oggi, nell'epoca della Quarta Rivoluzione Industriale, ancora di più di prima. Secondo le stime, fino al 70% dei costi e fino all'80% dell'impatto ambientale e sociale di un prodotto nel corso del suo ciclo di vita vengono determinati durante la fase di progettazione. La comunità del design influenza profondamente le istituzioni e gli individui stimolando nuovi comportamenti nell'uso degli oggetti, risparmiando risorse e riparando gli ecosistemi danneggiati".
"La sostenibilità diventa oggi criterio fondamentale per la qualità del design; sostenibilità applicata dalla progettazione del prodotto fino all’intero processo produttivo e distributivo", gli ha fatto eco Luisa Bocchietto, presidente dell'Organizzazione Mondiale del Design, convinta che "questo principio sarà determinante per il nostro futuro".
Per Angelika Müller di H.O.M.E. Magazine, "la sostenibilità salva il design! Il design è diventato un concetto che va oltre la filosofia della bellezza della forma. La sostenibilità ha dato senso e responsabilità al design. Ha dato al design il compito di modificare e sviluppare prodotti che salvaguardino il nostro futuro utilizzando materiali riciclati o intelligenti in termini di energia e disponibilità e facendo ricerca in tecnologie che proiettino il mondo in avanti".
"L'architettura e il design urbano sono chiamati a fornire risposte adeguate in armonia con l'ambiente e il contesto culturale. Tuttavia", ha precisato Mario Cucinella, "c'è una chiara separazione tra aspirazioni e risultati quando si tratta di sostenibilità. Immaginare edifici sostenibili significa entrare in stretto contatto con il clima e con il concetto di luogo. Questi edifici disporranno di un alto grado di empatia, un'empatia creativa".
Ha chiuso gli interventi dei relatori Mark Braun, fondatore dello Studio Mark Braun Berlin e professore HBKSaar, il quale ha auspicato "meno prodotti ma di migliore qualità per aumentare la consapevolezza del valore del prodotto e delle risorse materiali". (aise)